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Lo stakeholder impresa

Acea tutela e valorizza i propri asset materiali e immateriali, cercando una posizione finanziaria sostenibile e governando il fabbisogno interno, legato alla gestione operativa e alle prospettive di crescita, coerentemente con gli indirizzi espressi nella missione aziendale e nel piano strategico.

Nel 2017 gli investimenti hanno avuto un ammontare complesivo di 532,3 milioni di euro, in linea con l’anno precedente (530,7 milioni di euro). Analizzando la loro ripartizione per area di business, si evidenzia in particolare: l’area Ambiente con 15,4 milioni di euro, per interventi sul sistema estrazione scorie dell’impianto WtE di San Vittore del Lazio, sull’impianto trattamento rifiuti e produzione biogas di Orvieto, sull’adeguamento e potenziamento impianti compostaggio Aprilia e Sabaudia; l’area Commerciale e trading per 19,4 milioni di euro; l’area Idrico per 271,4 milioni di euro, con riferimento a lavori di manutenzione, ammodernamento e ampliamento  sulla rete idrico-fognaria e sulla depurazione di Acea Ato 2 e Acea Ato 5 e interventi volti a fronteggiare il tema della carenza idrica; l’area Infrastrutture energetiche con 209,4 milioni di euro, dove si registrano, tra gli altri, gli interventi sulle centrali di produzione energetica, revamping Castel Madama e ammodernamento Tor di Valle. Infine, la Capogruppo con investimenti per circa 10,7 milioni di euro.

GRAFICO N. 41 – RIPARTIZIONE INVESTIMENTI PER MACROAREE (2016-2017)

GRAFICO N. 41 – RIPARTIZIONE INVESTIMENTI PER MACROAREE (2016-2017)

Gli ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni sono pari a 480 milioni di euro (+29,6% rispetto ai 370 milioni di euro del 2016). Nello specifico, gli ammortamenti sono di 328,9 milioni di euro (254,2 milioni di euro 2016) e sono legati agli investimenti in tutte le aree di business e alla piattaforma tecnologica Acea2.0, in tale ambito, si segnala anche la svalutazione di alcuni impianti di Acea Ambiente. Le svalutazioni dei crediti ammontano a 90,4 milioni di euro, in aumento di 25,7 milioni circa rispetto al 2016, e sono relative alle società idriche e alla posizione verso Gala e Atac. Gli accantonamenti, per 60,8 milioni di euro, sono in aumento di 9,4 milioni di euro circa rispetto al precedente anno, e risentono di andamenti di segno opposto, quali l’aumento degli stanziamenti per il programma di mobilità volontaria ed esodo agevolato del personale del Gruppo e per i rischi legali e la diminuzione degli accantonamenti per i rischi regolatori e per il fondo oneri di ripristino.

La protezione del patrimonio aziendale, la prevenzione di fenomeni fraudolenti, il rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza, con particolare riferimento alla tutela della privacy e dei dati sensibili (D. Lgs. n. 196/2003) e alla sicurezza nei luoghi di lavoro (D. Lgs. n. 81/2008) sono curati dalla Direzione Affari e Servizi Corporate attraverso la Funzione Sicurezza, Protezione e Sistemi di Certificazione, entro cui è collocata l’Unità Protezione Aziendale. A tale Unità è affidato il compito di definire e diffondere le linee guida e le politiche in materia di tutela e protezione del patrimonio e di coordinare l’attuazione dei piani di continuità operativa e gestione delle emergenze predisposti dalle competenti strutture e Società del Gruppo. 

L’Unità coordina le misure volte a garantire un adeguato livello di sicurezza nei luoghi aziendali: attraverso la Sala Operativa Sicurezza (SOS) supervisiona il corretto funzionamento dei servizi di portineria, accoglienza e vigilanza e dei sistemi di videosorveglianza, antintrusione e allarme attivi nelle sedi aziendali.

La funzionalità dei sistemi centrali ICT è essenziale per la continuità operativa dei servizi erogati ed è quindi alla luce di tale necessità che in Acea è attivo un piano di gestione delle emergenze che causano l’indisponibilità dei sistemi. Dal momento del riscontro del rallentamento o del fermo attività, all’accertamento dello stato di emergenza, fino al rientro nelle procedure ordinarie e al recupero delle lavorazioni sospese, un’apposita Linea Guida indica le modalità operative per contenere al minimo la durata del periodo di indisponibilità dei sistemi per le società del Gruppo. La Linea Guida dettaglia eventi, fasi e responsabilità, prevedendo appositi team – che coinvolgono diversi referenti organizzativi: dalla sala operativa alla pianificazione, dal call center al back office, dall’ICT al dispatching – in grado di avviare la risoluzione delle emergenze e contemporaneamente supervisionare la gestione della continuità operativa. L’evento emergenziale viene valutato in base alla sua durata, gravità e pervasività, ovvero in termini di impatto (rischio economico, finanziario, regolatorio, normativo, ecc.), complessità e diffusione sui soggetti coinvolti.

L’Azienda inoltre adotta a livello di Gruppo linee guida e procedure per la sicurezza informatica e per la protezione del patrimonio informativo aziendale (informazioni e dati trattati), che definiscono i principi di comportamento, cui dipendenti e collaboratori devono attenersi, le modalità di utilizzo delle risorse informatiche, elettroniche e telematiche (come accesso ad internet, posta elettronica, PC, ecc.) e i controlli volti a contrastare eventuali reati informatici.

Anche nel 2017, seguendo le indicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) e del Dipartimento Informazioni per la Sicurezza (DIS), Acea si è focalizzata sull’estensione delle protezioni all’intero del dominio cibernetico, migliorando inoltre le misure di protezione delle reti e degli apparati SCADA (Supervisory Control And Data Acquisition), già presenti.

Acea ha da tempo avviato una ricognizione dei processi aziendali più esposti all’impatto con il nuovo Regolamento Privacy UE 2016/679 GDPR (General Data Protection Regulation), entrato in vigore il 24 maggio 2016 ed applicabile in via diretta in tutti i Paesi membri UE dal maggio 2018. Per tale scadenza, che comporta una vera rivoluzione nel sistema del trattamento e della tutela dei dati personali, la Società ha valutato indispensabile avviare un programma per l’adeguamento al nuovo Regolamento, che consta di tre fasi successive finalizzate alla costituzione di un modello di governance della Privacy e all’integrazione dei nuovi principi previsti dalla normativa.

Nella prima fase sono state condotte interviste di assessment con i responsabili delle strutture organizzative impattate dal nuovo regolamento. Nell’ambito delle interviste sono stati mappati i trattamenti in essere su dati personali (così da istituire una prima base del Registro dei Trattamenti); sono state rilevate le misure di carattere organizzativo, legale e tecnico-informatico a presidio della privacy degli interessati e, contemporaneamente, è stato analizzato il corpus documentale di supporto (informative, contratti, policy, ecc.). Successivamente, sono state identificate e valutate le non conformità rispetto al Regolamento attraverso una gap analysis e sono stati definiti gli interventi di adeguamento e predisposta la relativa roadmap di esecuzione. L’implementazione delle azioni di rimedio riportate nella roadmap condurrà all’adeguamento dei processi di gestione privacy di Acea ai principi del Regolamento.

Infine, allo scopo di diffondere nelle società del Gruppo l’adeguata conoscenza della tematica, si sono svolti incontri formativi e informativi con i referenti privacy delle medesime. In particolare, sono stati dedicati seminari (Workshop) specifici per la Funzione ICT di Acea SpA e per Acea Energia, i cui processi risultano particolarmente esposti ad eventuali non conformità in materia di privacy.

L’IMPEGNO IN RICERCA E INNOVAZIONE

L’evoluzione scientifica e tecnologica a servizio dei processi aziendali è promossa mediante una diffusa attività di ricerca da parte delle società operative del Gruppo. Nel 2017 Acea ha intrapreso un nuovo percorso per presidiare lo sviluppo dei processi e modelli di innovazione, finalizzati sia all’evoluzione della gestione operativa, sia al contenimento degli impatti dei processi industriali e al miglioramento dei livelli di qualità dei servizi erogati ai clienti. In proposito è stata istituita una Funzione dedicata all’innovazione – denominata CEO Office - alle dipendenze dell’Amministratore Delegato, con l’obiettivo generale di predisporre e manutenere il Piano di Innovazione di Gruppo. In questo contesto, la Funzione ha provveduto a generare un modello di mappatura delle iniziative di innovazione che è stato utilizzato per gestire dei momenti di raccordo con le strutture organizzative aziendali (Funzioni, Direzioni, Società). In una prima fase sono state raccolte e catalogate tutte le iniziative di innovazione già definite o in corso di sviluppo nell’azienda; in una fase successiva è stata effettuata una sessione di idea generation che ha consentito di evidenziare ulteriori opportunità di sviluppo di applicazioni tecnologiche e di innovazione.

L’intero processo è stato svolto seguendo il modello Technology Readiness Assessment (TRA), che permette di valutare lo stato di maturità di una tecnologia, con il quale i progetti di innovazione sono stati censiti in base a cluster (asset, clienti e persone) e ambiti di applicazione (ad esempio: pagamenti, smart meter), tecnologie critiche di riferimento (intelligenza artificiale, Internet of Things) e valore potenziale dei benefici attesi. È stato infine elaborato un Piano di innovazione integrato nel Piano industriale.

Nel 2017 le risorse economiche complessivamente destinate alle attività di ricerca e innovazione ammontano a circa 56 milioni di euro.

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LA RICERCA E L’INNOVAZIONE IN AREA INFRASTRUTTURE ENERGETICHE

Nel 2017 Areti, nell’ambito delle attività di distribuzione dell’energia elettrica, ha realizzato importanti progetti innovativi, evidenziati di seguito:

  • nell’ambito del sistema di misura multiservizio, per la sperimentazione di tecnologie e architetture polifunzionali di telelettura, applicabili anche a settori diversi da quello elettrico, ha sviluppato per la società Acea Ato 2 una serie di dispositivi di telelettura di contatori idrici (dotati di lancia-impulsi) con tecnologia GPRS, avviando lo sviluppo di ulteriori moduli radio in tecnologia 169MHz e NB-IoT, unitamente a specifiche App da installare sui terminali per il WFM in dotazione del personale operativo;
  • con riferimento al progetto Drone - un sistema aeromobile a pilotaggio remoto atto alla verifica periodica dello stato delle linee aeree di trasporto di energia elettrica gestite da Areti - è stata sperimentata un’ispezione preventiva per rilievo fotogrammetrico di un sito archeologico identificato in occasione dei lavori in cantiere su una linea elettrica. I dati sono stati messi a disposizione del richiedente Ministero dei Beni Culturali - Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma. Sempre nell’ambito del progetto, inoltre, è stato depositato in data 6 giugno 2017 il brevetto relativo al “Sistema audio per ultrasuoni” per il monitoraggio delle scariche elettriche parziali, fenomeno che causa il danneggiamento dell’isolamento delle linee elettriche aeree e che, opportunamente individuato, permette un intervento manutentivo preventivo in grado di ridurre i potenziali guasti di rete;
  • il progetto Palo IP intelligente, volto ad individuare soluzioni innovative per integrare nei pali di illuminazione pubblica sensori ed apparati, funzionali sia al miglioramento del servizio sia a fornire nuovi dati e servizi a valore aggiunto applicabili ad altri ambiti, ad esempio ambientali e di sicurezza.

LA RICERCA E L’INNOVAZIONE IN AREA IDRICO

Acea Ato 2, in collaborazione con Acea Elabori, ha proseguito nel 2017 il Piano delle Ricerche, che prevede lo svolgimento di progetti selezionati dal management aziendale, con l’obiettivo di innovare e migliorare la gestione operativa. Tra questi:

  • nell’ambito della tutela delle risorse idriche, relativamente alle aree di salvaguardia delle fonti di approvvigionamento idropotabile, sono state completate le proposte di delimitazione inerenti gli impianti di Ceraso, Cerreto e per Valga delle Rosce ed è in completamento la proposta di aree di salvaguardia della sorgente Capore. In corso di avanzato sviluppo risulta anche l’allestimento della modellistica per la delimitazione delle aree di protezione dell’Acqua Vergine. Analoga attività è stata svolta da Acea Elabori con Acea Ato 5, con riferimento alla quale è stato terminato lo studio sulle aree di salvaguardia per le fonti Caporelle e Capofiume.
  • sono state effettuate le attività di gestione delle reti di monitoraggio, con restituzione dati e sviluppi dei sistemi relativamente alla rete accelerometrica e tensiodeformativa delle sorgenti Peschiera/Capore, unitamente ai bilanci idrici di previsione della disponibilità di risorsa idrica;
  • è proseguito il monitoraggio satellitare delle aree di salvaguardia, avviato nel 2016, per migliorare il controllo dei territori più vulnerabili, in particolare delle aree in via di perimetrazione, che ha permesso di rilevare nel 2017 decine di variazioni morfologiche (nuove costruzioni, movimenti terra ed altro) e condurre le relative attività di verifica, anche attraverso sopralluoghi;
  • per quanto riguarda l’innovazione dei processi di trattamento delle acque reflue, è stata completata la valutazione degli impatti odorigeni sugli impianti Parco Leonardo, Ostia, Montagnano – Ardea mediante l’utilizzo di una specifica attività modellistica;
  • presso il depuratore Bolzella è stata eseguita un’attività sperimentale, di verifica in campo di sistemi automatici di dosaggio di reagenti per la rimozione del fosforo, attraverso la misura in tempo reale della portata e della concentrazione di tale elemento, valutandone l’efficacia ed il rapporto costi benefici rispetto a sistemi tradizionali;
  • presso il depuratore COBIS e ad altri 10 impianti (Fonte Tonello, S. Maria delle Mole, Cave di peperino, Valle dei Morti, La Chiusa, Carchitti, Valle Giordano, Valle Macerina, Taverna Cauzza) è stato applicato il nuovo modello implementato nel 2016 e validato dall’Università La Sapienza - Dipartimento DICEA, per la valutazione della capacità residua;
  • relativamente alle reti fognarie è stato effettuato un aggiornamento del modello afflussi e deflussi dei bacini fognari, finalizzato alla simulazione del comportamento dei sistemi di drenaggio urbano in condizioni diverse ed in particolare rispetto agli eventi pluviometrici; le attività del 2017 si sono focalizzate sulla analisi della capacità del sistema fognario afferente il bacino dell’impianto di Roma Est che tengano conto di possibili allacci futuri;
  • nell’ambito dei rischi derivanti da cavità o voragini sono state effettuate le categorizzazioni del territorio avvalendosi di acquisizione ed elaborazione di dati periodici, attraverso un servizio di rilevamento satellitare (Rheticus Displacement). I dati satellitari sono sovrapposti con apposite cartografie geologiche ed idrogeologiche in ambiente GIS tenendo conto dell'ubicazione delle reti caveali conosciute presenti nell'area urbana di Roma e della posizione della rete idrica e fognaria;
  • nell’ambito delle attività di ricerca e sviluppo è stata implementata la metodologia analitica per la determinazione in tracce di alcune classi di Microinquinanti Organici Emergenti ed è stata avviata una campagna di monitoraggio sperimentale sulla distribuzione/rimozione in alcuni impianti di depurazione reflui civili.

LA RICERCA E L’INNOVAZIONE IN AREA AMBIENTE

Nel 2017 in area Ambiente si segnalano le seguenti attività di ricerca e innovazione:

  • l’implementazione di un sistema nastri Ecobelt® WA del Gruppo Magaldi, per il trasporto delle ceneri pesanti derivanti dal processo di combustione del termovalorizzatore di San Vittore del Lazio; tale applicazione, prima del genere nel settore Waste to energy, permette di eliminare l’utilizzo dell’acqua per il raffreddamento delle ceneri, conseguendo anche il miglioramento progressivo di problematiche operative eventuali in caso di condizioni accidentali e il recupero di energia dal calore, riducendo i consumi energetici di processo.
  • la conclusione dello studio, condotto con l’Università di Siena, sulla geochimica dei suoli e della composizione chimica di vegetali coltivati (mais) in una zona agricola nel comune di Pitigliano (GR) interessata dallo spandimento dei fanghi di depurazione. Lo studio è stato volto ad indagare gli effetti, anche a medio termine, dello spandimento fanghi in agricoltura.