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L’attenzione al consumo della risorsa idrica

I consumi idrici del Gruppo, illustrati nella tabella n. 63, si riferiscono sia ai processi industriali, come gli usi per il teleriscaldamento, sia agli usi civili. La diminuzione per usi civili, registrata dal 2017 è dovuta principalmente ad una indagine effettuata in Acea Ato 2 che ha portato a una parziale revisione delle utenze e delle attribuzioni del consumo. Nello specifico, ha condotto alla stima di circa 800.000 metri cubi da attribuire al consumo di acqua potabile per processi (e non per uso civile). Ciò indica quindi una maggiore attenzione alla contabilizzazione dei consumi stessi.

TABELLA N. 63 - CONSUMI IDRICI DELLE PRINCIPALI SOCIETÀ DEL GRUPPO (2015-2017)

 201520162017
(Mm3)
processi industriali: teleriscaldamento e altri per generazione termoelettrica (*),
impianti Acea Ambiente; società idriche
(fonte: acquedotto, pozzi, fiume, piovana )
0,12 0,14 0,95
di cui piovana     0,003
di cui fluviale    0,003 0,003
di cui recuperata     0,002
uso civile/sanitario (**)
(fonte: acquedotto)
2,04 2,12 1,44
totale consumi di acqua 2,16 2,26 2,39

(*) Includono: le acque di processo utilizzate presso la Centrale Termoelettrica di Tor di Valle, e le acque utilizzate presso gli impianti di Acea Ambiente provenienti principalmente da acquedotto.
(**) Le società e gli impianti cui si riferisce il dato sono: Acea SpA, Areti, Acea Produzione, Acea Elabori, Acea Ato 2, Acea Ato 5, l’impianto di gestione rifiuti di Orvieto, gli impianti di termovalorizzazione.

Presso alcuni impianti sono stati implementati o sono in via di completamento progetti finalizzati a recuperare acque reflue di processo, per riutilizzarle ad uso industriale. In particolare, presso l’impianto di compostaggio di Aprilia è stato portato a termine l’impianto di trattamento delle acque reflue riutilizzabili nel ciclo industriale, che nel 2017 ha portato al riutilizzo di circa 800 metri cubi d’acqua. Presso il termovalorizzatore di San Vittore del Lazio, le acque meteoriche sono riutilizzate nel processo di produzione di acqua demineralizzata, previo trattamento in impianto chimico fisico dedicato ed entrato in esercizio a gennaio 2017. Grazie alla presenza di tale tecnologia i volumi di acqua scaricata in corpo idrico sono stati nulli per tutto il 2017, mentre i volumi di acqua recuperata sono stati pari a 1.089 metri cubi.

In Acea Ato 2 è stato avviato un progetto di riuso dell’acqua depurata direttamente all’interno degli impianti di depurazione. In particolare per la preparazione di un additivo specifico, il polielettrolita cationico, utilizzato nel processo di disidratazione dei fanghi. A regime il progetto dovrebbe consentire la valorizzazione industriale di alcune centinaia di migliaia di metri cubi l’anno di acqua depurata altrimenti destinata ad essere scaricata in corpi idrici superficiali.  

Presso il polo impiantistico di Orvieto è operativo un sistema di raccolta dell’acqua piovana proveniente dal tetto del fabbricato dell’impianto di trattamento per il reintegro della riserva antincendio. 

PERDITE IDRICHE

La gestione sostenibile della risorsa idrica include anche il tema del contenimento delle perdite sulle reti di distribuzione, nella consapevolezza delle difficoltà che questa attività comporta e delle ingenti risorse necessarie. La gestione 2017 ha visto Acea Ato 2 condurre l’attività di ricerca perdite con una campagna mirata, al fine di recuperare la risorsa e fronteggiare l’emergenza estiva (vedi box Piano di recupero perdite a Roma e nei comuni dell’ATO 2). 

PIANO DI RECUPERO PERDITE A ROMA E NEI COMUNI DELL’ATO 2

Nel 2017 sono state effettuate campagne sistematiche di ricerca perdite occulte sia a Roma sia in comuni dell’ATO 2. A Roma le campagne di ricerca perdite sono state portate avanti sui 5.400 km della rete di distribuzione, con lo scopo di fronteggiare l’emergenza idrica in corso e recuperare risorsa.

Il piano di azione emergenziale ha previsto la suddivisione della città di Roma in quattro aree sulle quali sono state svolte campagne per l’individuazione dei punti della rete ove sono presenti perdite non visibili. L’attività è stata sviluppata avvalendosi di squadre operative dislocate sul territorio, dotate di strumentazione all’avanguardia, e da un team di esperti per l’elaborazione dei dati e per indirizzare gli interventi di riparazione. Al 31 dicembre è stata effettuata una campagna completa di ricerca perdite sui 5.400 km ed un ulteriore “ripasso” di affinamento su una porzione significativa di 4.200 km di rete, rilevando complessivamente 2.093 perdite.

Congiuntamente all’attività di ricerca perdite e per contribuire alla riduzione dell’immesso sono state definite attività finalizzate ad efficientare diverse zone, tramite interventi o riconfigurazioni di assetti di rete, attraverso la verifica delle perimetrazioni dei distretti idrici e l’ottimizzazione delle pressioni. Nell’anno, sono stati studiati 2.700 km di rete di distribuzione di Roma, e creati 25 distretti di misura, corrispondenti a 1.600 km di rete di distribuzione, per il controllo dei quali sono stati installati 14 nuovi misuratori di portata e 90 misuratori di pressione, rilasciati in gestione remota.

Le attività di efficientamento reti sono state portate avanti anche su 20 comuni dell’ATO 2. Lo studio è stato focalizzato su 1.000 km di rete ed articolato in attività di rilievo, misure di portata e pressione, produzione cartografica, analisi delle utenze e bilancio idrico, modellizzazione matematica ed attività specifiche di ricerca perdite.

L’EMERGENZA IDRICA DEL 2017 IN ITALIA

I meteorologi del Centro Epson meteo hanno calcolato che nel 2017 sono venuti a mancare nel nostro Paese, nei mesi primaverili, 20 miliardi di metri cubi d’acqua, un volume pari a quello dell’intero Lago di Como (la cui estensione è di 146 km2, con una profondità massima di 425 metri), pari a quasi il 50% della “capacità di riserva” presente in tutta la penisola. Un’emergenza idrica che nei mesi estivi ha interessato tutto il territorio nazionale, dal Nord al Sud, con ordinanze per la riduzione della portata dei prelievi da fonti superficiali (laghi e corsi d’acqua) per garantire prioritariamente i fabbisogni idrici per l'uso idropotabile e quindi anche la tutela dei corpi idrici dal punto di vista ecologico-ambientale. Un’emergenza che è quotidianamente documentata dalle ordinanze comunali per il divieto all’uso dell’acqua per scopi diversi da quelli essenziali (igienico-domestici) e per un uso responsabile, dettato dal buon senso e dal risparmio. Nei casi più critici si è arrivati al razionamento, come nella zona ovest di Salerno, a Iglesias, Sassari e comuni limitrofi, con la sospensione idrica nelle ore notturne. Una situazione che ha riguardato anche 20 comuni della provincia di Roma, con turnazioni idriche.

Fonte: Acqua n. 86 (Laboratorio Ref ricerche)

Nel 2017 Acea Ato 5 ha portato avanti l’analisi degli assetti delle reti idriche e l’attività di ricerca e recupero perdite, con circa 1.932 interventi, in particolare a Sora, Fiuggi, Ceccano e parte di Frosinone; sono stati inoltre portati a termine gli studi pilota presso il Comune di Sora e Fiuggi, che hanno consentito il recupero di circa 35 l/s e migliorato l’assetto delle reti, e si sta ultimando uno studio analogo nei Comuni di Ceccano e Frosinone.

Gesesa è intervenuta estendendo il processo di distrettualizzazione delle reti idriche e la riduzione delle pressioni in otto Comuni acquisiti nel 2015. Nel 2017, l’analisi degli assetti delle reti idriche e l’attività di ricerca e recupero perdite ha comportato 295 interventi e la bonifica di circa 2,8 km di rete idrica.

In merito al tema delle perdite idriche, per rendere confrontabili i dati tra diversi operatori e definire le grandezze che concorrono alla loro stima, il DM 99/97 fornisce il modello di riferimento. Negli ultimi anni, l’ARERA è intervenuta con una serie di provvedimenti che hanno introdotto progressive novità nel processo di calcolo. I dati di bilancio idrico, illustrati nel dettaglio nel Bilancio Ambientale, sono stati elaborati garantendo la confrontabilità dell’ultimo triennio.

Il grafico n. 48 illustra il modello indicato nel D.M. 99/97, considerando le novità della regolazione dell’ARERA.

GRAFICO N. 48 – LE PERDITE REALI IDRICHE (MODELLO DEL DM 99/97, INTEGRAZIONI REGOLATORIE DELL’ARERA)

GRAFICO N. 48 – LE PERDITE REALI IDRICHE (MODELLO DEL DM 99/97, INTEGRAZIONI REGOLATORIE DELL’ARERA)

Come già indicato, a seguito degli input interni del nuovo management ed esterni per effetto dell’emergenza idrica, Acea ha realizzato numerosi e vasti interventi di ricerca e riparazione perdite, soprattutto nel territorio di Roma. Tali interventi si sono tradotti in una riduzione delle perdite che, in termini percentuali – e secondo la metodologia di calcolo 2016 dell’ARERA –, si assestano sull’intero ATO 2, per il 2017, al valore del 45,5%, a fronte del valore del 2016 pari a 48,1%. Per Roma il risultato è ancora più sensibile essendo passati dal valore del 45% nel 2016 al valore del 41,3% nel 2017. Tale straordinario risultato è ancora più evidente se esaminato limitatamente al secondo semestre dell’anno nel quale la percentuale media delle perdite è risultata del 38,8%, con punte minime di 37,6%, inferiori di circa un punto percentuale rispetto alla media nazionale del 38,3% (fonte ISTAT - anno 2015). La forte contrazione delle perdite, se valutata rispetto al solo immesso nella rete di Roma, ha prodotto una riduzione dello stesso nel secondo semestre 2017 pari all’11% medio (-1.800 l/s su 16.300 l/s), con punte del -14% (-2.300 l/s nell’autunno 2017).

In Acea Ato 5 (Frosinone) le perdite reali 2017 sono risultate pari al 65% circa dell’immesso in rete. Infine, in Gesesa esse sono risultate pari a circa il 44%. Per i dettagli si veda il Bilancio ambientale.