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La sostenibilità ambientale e le principali sfide

Le sfide principali per la sostenibilità ambientale, negli ambiti in cui Acea opera, sono incentrate su tre tematiche: il clima, la risorsa idrica e l’economia circolare.

Per quanto concerne il tema del cambiamento climatico, Acea, da diversi anni, ha intrapreso un percorso di riduzione delle proprie emissioni climalteranti. Riguardo l’acqua, la straordinaria siccità che ha colpito l’Italia nel 2017, ed in particolare l’estate, così torrida, hanno reso evidente la necessità di pianificare e realizzare importanti interventi infrastrutturali. Sull’economia circolare Acea investe già da qualche anno, perseguendo il triplice obiettivo di: ridurre i rifiuti della collettività, aumentare il riutilizzo degli scarti di processo, ottenere recupero energetico.

Il contesto nazionale, per quanto riguarda il clima è il seguente: a febbraio 2017, e in seguito a luglio, sul sito del Ministero dell’Ambiente è stata avviata la consultazione pubblica per l’elaborazione del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, non ancora giunto alla stesura finale, che definirà la programmazione concreta della strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici91.

STRATEGIA E PIANO NAZIONALE DI ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI

In Italia, il primo passo per affrontare in modo sistematico il tema del cambiamento climatico è stata, nel 2015, la definizione ed approvazione della Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (SNAC), che ha individuato i principali impatti dei cambiamenti climatici su alcuni settori socio-economici ed ambiti naturali ed ha proposto azioni di adattamento. Nel maggio 2016 è stata avviata l’elaborazione del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC), per dare impulso all’attuazione della SNAC. A febbraio 2017, e a luglio sul sito del Ministero dell’Ambiente è stata lanciata la consultazione pubblica. Sono state raccolte le indicazioni dei principali portatori d’interesse sulla percezione degli impatti e delle vulnerabilità in materia di adattamento ed individuate le principali azioni. Lo schema del Piano, curato dalla Direzione generale Clima-Energia del Ministero dell’Ambiente, è attualmente nella fase di condivisione con le istituzioni nazionali, le amministrazioni centrali e le Regioni e. Il Piano identifica sei macroregioni climatiche e diciotto settori particolarmente vulnerabili ai mutamenti del clima: a seconda dell’area territoriale di appartenenza e del settore di riferimento, ogni utente potrà definire quali azioni, tra quelle previste, siano prioritarie, assegnando un livello di rilevanza a nove criteri: efficacia, efficienza economica, esistenza di opportunità senza elementi di conflittualità con altri obiettivi di politica pubblica, esistenza di opportunità “win-win”, robustezza, flessibilità, percorribilità socio-istituzionale, multidimensionalità e urgenza.

Il PNACC si propone di:

  • individuare le azioni prioritarie in materia di adattamento per i settori chiave identificati nella SNAC, specificando le tempistiche e i responsabili per l’implementazione delle azioni;
  • fornire indicazioni per migliorare lo sfruttamento delle eventuali opportunità;
  • favorire il coordinamento delle azioni a diversi livelli.

Fonte: http://www.pdc.minambiente.it/news-ed-eventi/piano-nazionale-di-adattamento-ai-cambiamenti-climatici-consultazione-pubblica

A livello internazionale, dopo la ventiduesima conferenza Onu sul clima, che si è svolta a Marrakech nel 2016, nel novembre 2017 si è svolta a Bonn la COP23, per discutere su aspetti tecnici dell'applicazione dell'Accordo di Parigi del 2015. Non sono stati raggiunti risultati eclatanti, ma sono state definite le procedure per arrivare alla revisione degli impegni degli Stati (National Determined Contributions) per il taglio delle emissioni di gas serra. Gli impegni presi a Parigi due anni fa, infatti, si sono rivelati insufficienti per raggiungere l'obiettivo dell'Accordo stesso (mantenere il riscaldamento globale entro i 2 gradi - possibilmente entro 1,5 gradi - dai livelli pre-industriali) e devono essere aggiornati. La revisione sarà obiettivo della prossima Conferenza Onu sul clima, la COP24 di Katowice, in Polonia, nel novembre 2018.

In tale contesto, Acea, riconoscendo la centralità della tutela ambientale e del contrasto ai cambiamenti climatici, e in linea con l’Accordo di Parigi, ha incluso nella propria strategia sia azioni di adattamento ai cambiamenti climatici sia azioni di mitigazione (si veda il Piano di Sostenibilità 2018-2022 e gli obiettivi operativi nell’Identità aziendale).