You are here

Il servizio di fognatura e il sistema di depurazione

IL SERVIZIO DI FOGNATURA E IL SISTEMA DI DEPURAZIONE

Il servizio idrico integrato (SII) include la gestione del sistema fognario e depurativo. La risorsa idrica, dopo gli utilizzi per i diversi scopi civili, viene raccolta attraverso le condotte fognarie ed avviata ai depuratori; qui si procede con la rimozione degli inquinanti tramite processi fisici (filtrazione, sedimentazione, flocculazione) e biologici (degradazione aerobica e/o anaerobica della sostanza organica con batteri). 
L’acqua in uscita dagli impianti, dopo aver subito i trattamenti di depurazione descritti, presenta caratteristiche chimiche e biologiche compatibili con la vita del corpo idrico ricettore e in accordo con i valori dei parametri che non devono essere superati per garantire la piena compatibilità, così come regolato dal D. Lgs. n. 152/2006, nella sua parte terza).
Grazie a circa 850 impianti di depurazione (di cui 319 gestiti complessivamente da Acea Ato 2, Acea Ato 5 e Gesesa), i volumi di acque complessivamente trattati dal Gruppo sono stati, nel 2017, circa 815 milioni di metri cubi. Le reti fognarie gestite sono pari a circa 25.200 km.

GRAFICO N. 46 – RETI FOGNARIE DEL GRUPPO IN ITALIA (2017)

GRAFICO N. 46 – RETI FOGNARIE DEL GRUPPO IN ITALIA (2017)

GRAFICO N. 47 - CONTROLLI ANALITICI SULLE ACQUE REFLUE TOTALI E PER SOCIETÀ (2017)

GRAFICO N. 47 - CONTROLLI ANALITICI SULLE ACQUE REFLUE TOTALI E PER SOCIETÀ (2017)

Per le società operative in area laziale e in parte della provincia di Benevento, la copertura percentuale dei servizi di fognatura e depurazione, sul totale delle utenze servite da acquedotto, e i volumi di acque reflue trattate sono riportate nelle tabelle nn. 54 e 55.

In particolare, per Acea Ato 2, le buone performance di abbattimento raggiunte nel processo di depurazione, che hanno consentito di rendere compatibili con l’ecosistema ricevente circa 550 milioni di metri cubi di liquami, sono state confermate dalle oltre 184.000 determinazioni eseguite sull’acqua trattata prima dello scarico. È stato infatti riscontrato esito positivo, cioè valori delle concentrazioni dei contaminanti inferiori ai limiti di legge, nel 93% dei casi, peraltro in una situazione ambientale che prevede il rispetto di prescrizioni tra le più severe d’Italia.

TABELLA N. 54 - COPERTURA PERCENTUALE DEI SERVIZI DI FOGNATURA E DEPURAZIONE SUL TOTALE UTENZE DELLE SOCIETÀ IDRICHE OPERATIVE NEL LAZIO E A BENEVENTO (2015-2017)

società201520162017
 fognaturadepurazionefognaturadepurazionefognaturadepurazione
Acea Ato 2 88,5% 84,9% 91,9% 88,7% 91,7% 88,0%
Acea Ato 5 66,5% 54,6% 64,0% 52,5% 67,7% 56,5%
Gesesa 81,0% 25,4% 81,1% 26,2% 81,2% 26,1%

TABELLA N. 55 - VOLUMI DI ACQUE REFLUE TRATTATE DALLE SOCIETÀ IDRICHE OPERATIVE NEL LAZIO E A BENEVENTO (2015-2017) (Mm3)

società201520162017
Acea Ato 2 623,1 595,2 553,6
Acea Ato 5 27,0 26,7 21,1
Gesesa (*) - - -

(*) Al momento non ci sono misuratori di portata all’ingresso degli impianti di depurazione gestiti da Gesesa. La società intende installarli nell’arco del prossimo biennio.

Nell’area “storica” gestita da Acea Ato 2, che include Roma e Fiumicino, i principali impianti di depurazione hanno trattato nel 2017 circa 467 milioni di metri cubi di acque reflue, un dato in flessione (514 milioni di metri cubi di acque reflue trattate nel 2016).

Considerando anche i depuratori minori e gli impianti dei comuni acquisiti nell’ATO 2 (complessivamente sono 170) si arriva ad un volume totale di circa 554 milioni di metri cubi di acque reflue trattate, in diminuzione del 7% rispetto al 2016; la causa di questa riduzione dipende, sostanzialmente, dall’anno particolarmente siccitoso, poiché nel sistema di collettazione fognario di Roma confluiscono anche parte delle acque piovane.

Il dettaglio dei principali parametri in uscita dai depuratori di Acea Ato 2 e di Acea Ato 5 sono riportati nelle tabelle nn. 56 e 57. Altri indicatori di efficienza di depurazione sono descritti nella sezione Le performance di sostenibilità ambientale – area idrica del Bilancio ambientale. Gesesa, di dimensioni notevolmente inferiori alle altre due Società, ha comunque in programma un piano di investimenti che include l’installazione di misuratori di portata in ingresso agli impianti di depurazione nel prossimo biennio.

TABELLA N. 56 - PARAMETRI IN USCITA DEI DEPURATORI PRINCIPALI GESTITI DA ACEA ATO 2 SPA – COMUNE DI ROMA (2017)

 depuratore
Roma Sud
depuratore
Roma Nord
depuratore
Roma Est (*)
depuratore Ostia

limiti di
concentrazione in
acque superficiali
(D. Lgs. 152/06)

parametro media dei valori (mg/l)  
BOD5 14 6 14 3 ≤ 25
COD 49 15 43 18 ≤ 125
SST 18 9 20 5 ≤ 35

azoto
(ammoniacale, nitrico e nitroso)

8 7 13 8 -
fosforo 1 1 2 1 -
quantità rimosse (t)
COD 13.534 1.128 3.584 368 -
SST 5.035 682 1.672 111 -

(*) I dati del depuratore di Roma Est sono in parte influenzati dalle diverse attività manutentive che si sono svolte presso l’impianto durante l’anno.

TABELLA N. 57 - PARAMETRI IN USCITA DEI DEPURATORI PRINCIPALI GESTITI DA ACEA ATO 5 SPA – COMUNE DI FROSINONE (2017)

parametro media dei valori (mg/l) limiti di concentrazione in acque superficiali
(D. Lgs. 152/06)
BOD5 7,8 ≤ 25
COD 44,7 ≤ 125
SST 13,1 ≤ 35
NH4+ 2,5 -
fosforo 1,1 -
quantità rimosse (t)
COD 1.930
SST 780

I fanghi prodotti durante il processo di depurazione sono per la maggior parte avviati a recupero di materia (si veda in Area Ambiente, il paragrafo La produzione di compost di alta qualità). Nel 2017 il digestore anaerobico del depuratore di Roma Est, gestito da Acea Ato 2, ha operato in modo continuativo: ne è conseguita una riduzione di oltre il 76% della produzione di fango (si veda il box di approfondimento).

IL DEPURATORE DI ROMA EST E IL DIGESTORE ANAEROBICO SULLA LINEA FANGHI

L’impianto di depurazione di Roma Est è ubicato sulla riva sinistra del fiume Aniene, nei pressi della via Tiburtina, e raccoglie i liquami provenienti dalle zone densamente popolate di Tiburtina, Casilina e Tuscolana. È in grado di trattare oltre 90 milioni di m3/anno di liquami, pari al fabbisogno depurativo di oltre 900.000 abitanti equivalenti.

Come ogni impianto di trattamento di acque reflue urbane, anche il depuratore di Roma Est - uno dei più grandi tra quelli gestiti da Acea Ato 2 - lavora secondo un processo industriale concettualmente suddiviso in due parti: la “linea acque” e la “linea fanghi”. Quest’ultima è stata sottoposta ad importanti interventi di aggiornamento tecnologico che ne hanno comportato il suo radicale rifacimento.

La “linea acque” origina dal punto di ingresso del liquame in impianto e prosegue nei diversi comparti di depurazione dove avviene la progressiva rimozione degli inquinanti tipici, come i solidi grossolani, le sabbie, gli oli e i grassi, i solidi sospesi ed infine i solidi disciolti. Il risultato di questo complesso processo è la produzione acqua depurata, insieme a grandi quantità di rifiuti semi-liquidi - i fanghi -, costituiti da un mix di sostanze solide al 3% circa in acqua. Questi vengono continuamente rimossi dalla “linea acque” e trattati nella apposita “linea fanghi”, dove si  persegue l’obiettivo di ridurne al massimo la quantità per motivi di ordine economico e socio-ambientale. L’obiettivo viene raggiunto attraverso due operazioni in sequenza:

  • la digestione anaerobica, cioè la gassificazione, di una buona parte delle sostanze organiche presenti nel fango, grazie all’azione di batteri anaerobici in condizioni controllate di acidità (pH > 6,5) e temperatura (32°C<T<38°C), in assenza di aria. Nell’arco temporale di qualche settimana la materia organica subisce una degradazione spinta che la trasforma in biogas (60-70% metano, 25-30% anidride carbonica);
  • la successiva disidratazione, dapprima attraverso una centrifugazione del fango digerito (si arriva ad un prodotto costituito da 25% di sostanza solida e 75% di acqua), poi attraverso evaporazione per riscaldamento in appositi forni di essiccazione, fino ad ottenere un materiale simile al terriccio che presenta un contenuto di acqua residua intorno al 20%.

I risultati raggiunti sono stati rilevanti, con una riduzione nella produzione di fango di oltre il 76% rispetto alla situazione impiantistica precedente, senza digestione anaerobica e senza essicazione finale. Si è passati da circa 30.000 t/anno di fanghi prodotti, alle attuali circa 7.000 t/anno, con sensibili vantaggi in termini ambientali ed economici:

  • riduzione dei trasporti per lo smaltimento finale con conseguente riduzione dei relativi impatti;
  • minori problemi igienici durante le movimentazioni del fango, grazie alla sua stabilizzazione;
  • azzeramento quasi totale delle emissioni odorigene.

Per quanto riguarda il biogas prodotto nel digestore anaerobico, questo viene accumulato in grandi campane capaci contenerne 7.000 m3, per essere successivamente purificato e quindi utilizzato come combustibile in caldaia per produrre il calore necessario a mantenere il processo di digestione anaerobica alla temperatura corretta di esercizio (circa 35°C).

In casi di sovrapproduzione rispetto alle necessità di impianto, il surplus di biogas viene attualmente bruciato in torcia, ed è pertanto allo studio, presso Acea Elabori, un progetto per ridurre al massimo gli squilibri tra produzione di biogas e sue utilizzazioni vantaggiose.